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- Inserito da: Sergio Tatarano
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Ai laici di destra e sinistra,
ai sostenitori della moratoria sugli aborti,
ai presidi degli Istituti superiori,
agli studenti,
agli amanti della legalità.
La legge 194 non ha “inventato” l’aborto. Pur con i suoi limiti che come radicali abbiamo da sempre denunciato, essa ha rappresentato un momento di svolta. Nonostante le ideologiche affermazioni del Papa, questa legge ha consentito l’abbattimento, dati alla mano, della pratica dell’aborto che, dal milione e 200 mila casi stimati prima del '78 (quando l’aborto non era legale), è sceso a poco più di 100mila casi l’anno. Non so se il Papa ricorda le mammane e le pance squartate, ma almeno rispetto ai numeri non ci possono essere false ricostruzioni storiche che tengano.
Tuttavia, centomila aborti ogni anno sono una cifra ancora considerevole, rispetto alla quale qualcosa si può e si deve fare. Da anni ci battiamo per una maggiore diffusione di tutte le tecniche anticoncezionali atte ad evitare il ricorso all’intervento chirurgico. Insieme all’uso dei preservativi e all’introduzione dell’informazione sessuale nelle scuole, stiamo fortemente rilanciando la pillola del giorno dopo, vale a dire il contraccettivo d’emergenza (diverso dalla pillola abortiva RU486) da usare nelle ore immediatamente successive al rapporto che, secondo alcune stime, potrebbe riuscire a ridurre dai 20 ai 25 mila casi di aborto ogni anno se solo fosse abolita la prescrizione della ricetta (come avvenuto in tantissimi Paesi al mondo), per procurarsi la quale è necessario contattare un medico, serio ostacolo al conseguimento del risultato auspicato, specie nei giorni festivi.
Non solo: sono frequentissimi i casi in cui i medici rifiutano arbitrariamente di effettuare la prescrizione (due casi recenti a Francavilla), abbandonando le ragazze alla disperazione personale e alla peregrinazione in tutta la città, con una corsa contro il tempo alla ricerca della ricetta e con la costante, progressiva riduzione dell’efficacia della pillola di ora in ora.
Rivolgo pertanto formalmente un appello a tutti i laici, di sinistra e di destra, e più in generale a tutti coloro i quali hanno a cuore la eliminazione del flagello dell’aborto (quindi anche agli uomini di Chiesa, immagino) perché vengano a festeggiare sabato 24 maggio a partire dalle ore 20 in piazza Umberto I insieme alla Cellula Coscioni*, in occasione dei trent’anni dall’entrata in vigore della legge 194, la vittoria sugli aborti clandestini e il dimezzamento degli aborti legali dall’82 ad oggi; ma chiedo anche che firmino in quella sede per l’abolizione della ricetta sulla pillola (come avviene addirittura in Paesi in cui è vietato l’aborto). Mi permetto di estendere l’invito ai difensori della legalità, perché vengano ad esprimere la solidarietà a quelle giovani coppie cui viene sistematicamente negato il diritto, riconosciuto dalla legge, di ricevere la prescrizione per la pillola del giorno dopo, come accaduto alcune settimane fa all’Ospedale di Francavilla a due giovani coppie di minorenni, nel complice silenzio bipartisan di una politica sorda, muta e incapace.
Se anche il mondo della Chiesa non fosse accecato dalla furia ideologica, sono certo che sarebbe insieme a noi a chiedere più contraccezione e a riconoscere il buon funzionamento della legge 194.
Sarà questa, ad ogni modo, l’occasione per chiedere l'adesione e l'iscrizione (a partire dai sostenitori del PD e del PRC) alle battaglie della Cellula Coscioni, per ritrovarsi su un obiettivo comune (come facciamo ancora una volta in soccorso ad uno spaesato centrosinistra, ma in generale ad una politica locale privata di ogni dibattito ideale e contenutistico), che non dovranno essere abbandonati e su cui gli amanti della legalità a fasi alterne (sarebbe più preciso dire del giustizialismo a convenienza), dovranno vigilare perché, già a livello locale, non si realizzi un uso arbitrario della legge a scapito delle donne e soprattutto di giovanissime ragazze. Questi sono contenuti, caro centrosinistra. Iniziamo a vedere chi ci sta, partiamo da qui.
* Sabato 24 maggio sarà allestito un tavolo informativo sui risultati della 194 e sulla pillola del giorno dopo, con la possibilità di firmare la petizione con cui si chiede di abolire la ricetta.