- In:
- Inserito da: Sergio Tatarano
- Commenti: 0
Cari compagni,
mi spiace poter comunicare con voi solo attraverso lettere senza volto, ma purtroppo le difficoltà logistiche mi hanno fino ad ora impedito di essere presente alle riunioni dell’associazione.
Premetto di considerare la vita virtuale un’occasione ed una risorsa da sfruttare. Nella nostra battaglia politica, il mezzo di internet riveste un ruolo determinante non solo e semplicemente per renderci conoscibili agli altri, ma anche per metterci effettivamente in relazione con noi stessi, con chi la pensa come noi e con chi dissente: penso alla possibilità di commentare gli articoli pubblicati sul sito, elemento che consente una effettiva interrelazione ed uno scambio utile all’utente tanto quanto alla nostra associazione.
Ora mi chiedo: quale ruolo deve rivestire il sito radicalilecce.it? E’ sufficiente l’essere rinchiusi in noi stessi e il nostro semplice produrre scritti anche qualitativamente importanti senza che questi possano essere dall’esterno conosciuti e tanto meno discussi?
Da buon radicale, non sopporto il “pour parler” ma ritengo sempre necessario che ogni critica od opinione sia supportata e sostenuta da una qualche proposta fattiva. E sempre da buon radicale, credo che i problemi o le proposte riguardanti la vita interna siano da buttare all’esterno, senza veli o “centralismi democratici”. Allora, accanto a soluzioni di tipo puramente estetico, come l’introduzione di foto in corrispondenza di ogni articolo, che possono rendere più “appetibile” il sito al visitatore, credo sia giusto da parte nostra cercare di far interagire e partecipare tutti i visitatori alla vita e alle attività dell’associazione: non avendo un punto logistico fisso né un “passaparola” cittadino su cui poter contare, risulta fondamentale cercare anzitutto di pubblicizzare su tutte le testate locali le nostre iniziative, facendo seguire ad ogni comunicato la divulgazione anche del nome del sito, divulgazione alla quale dovremmo contribuire tutti, ognuno nella propria realtà locale. Una volta realizzato questo e una volta che saremo conosciuti almeno sul piano virtuale, potrebbe essere più fattibile arrivare a coloro che avranno interesse nel contribuire nel modo che riterranno. Ma per realizzare questo obiettivo sarà indispensabile garantire la partecipazione e soprattutto la critica di chi ci stima e ancor più di chi non condivide le nostre idee.
Tutto ciò in quanto credo che una voce radicale all’interno del miserrimo panorama politico, trasversalmente conservatore, sia una necessità: recentemente sono intervenuto per denunciare sul “Quotidiano” di Brindisi lo squallore dell’uso strumentale che i politici di Francavilla fanno delle cerimonie religiose, in particolare in occasione della Settimana Santa; ho ricevuto, con estremo piacere e inaspettatamente, i complimenti bipartisan su un fatto al quale tutti si erano abituati, ma un radicale no, non ne è capace. Nessuno lo aveva mai denunciato nella mia città, eppure un piccolo articolo ha in qualche modo risvegliato uno sdegno culturale in quei cosiddetti “credenti in altro”. Si tratta solo di un piccolo esempio dell’importanza che le personalità anticonformiste e laiche possono giocare nelle nostre realtà.
Spero vogliate dedicare una qualche riflessione a quanto scritto da me.
Vi abbraccio, con stima.
Sergio Tatarano