- In:
- Inserito da: Sergio Tatarano
- Commenti: 0
E’ stata costretta a peregrinare per la città alla ricerca di un medico che le prescrivesse la pillola del giorno dopo. Lei, 17enne, non voleva dirlo a mamma e papà (chissà come mai!), ma all’Ospedale di Francavilla (nonostante l'art. 2 della 194 parli chiaro*) le hanno chiesto di presentarsi con un tutore, se no niente. Che poi significa “Se no, aborto!”. La solita storia, la solita colpa di aver avuto rapporti finalizzati al piacere. E’ il sistema, che impedisce di assumere delle responsabilità e che ti pone dinanzi al giudizio di decine di persone, medici di ogni risma, farmacisti spocchiosi e genitori pronti a rinchiuderti in casa non appena scoprono il fattaccio. Oppure medici umani, farmacisti comprensivi e genitori moderni. Dipende dalla sorte. Ancora una volta la tragedia delle ragazze si scontra con l’ignoranza o il bigottismo degli operatori.
Qualche settimana fa distribuimmo dei volantini con le informazioni utili per procurarsi la pillola del giorno dopo e con il mio numero di telefono in caso qualcuno avesse inventato problemi di qualche tipo. Ecco che allora i due ragazzini trovano il coraggio di chiamarci. Una vittoria, dei due ragazzi e della Cellula Coscioni. Una dimostrazione di quanto fallimentare sia ritenere il sesso una “questione di famiglia”.
E’ francamente intollerabile che si possa impunemente opporre una resistenza strenua ad una povera ragazza che ha a disposizione poche ore per evitare di rimanere incinta e ricorrere al dramma dell’aborto. Se una ragazza francese può procurarsi la pillola gratuitamente e una qualunque cittadina europea può trovarla senza ricetta in farmacia, una ragazza italiana deve, invece, prima trovare il medico di turno, beccare quello non obiettore (che su un contraccettivo d’emergenza non si capisce bene cosa debba obiettare) o quell’altro che, pur non obiettando, non abbia paura della 194; e solo allora, elemosinata la prescrizione (magari dopo un’accurata paternale), dopo che saranno trascorse le 72 ore, l’ovulo sarà stato fecondato e il contraccettivo d’emergenza non potrà avere alcun effetto, la ragazza potrà andare in farmacia a comprare la pillola invano.
Ma insomma, questo aborto, chi lo vuole?*L'art. 2 della legge 194/78 recita testualmente "La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita ANCHE AI MINORI".