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- Inserito da: Sergio Tatarano
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C’è qualcosa di assolutamente strano nella polemica innescata in questi giorni, che ha visto coinvolti molti amministratori di centrosinistra. Sia chiaro: ritengo che chiunque debba accettare le regole di convivenza e che non debbano esistere zone dove a qualcuno sia consentito non rispettarle. Ma ciò che mi pare stia accadendo è qualcosa di molto diverso dal semplice commento ad una ordinanza. Si è infatti dato vita ad un dibattito che ha il sapore di scelta politica legata strettamente alla nascita del Partito Democratico, un cambio di rotta allarmante per le sorti, prima di tutto “culturali”, non solo della sinistra ma anche dell’Italia. Si assiste sempre più costantemente ad un generale cambio di strategia nei confronti delle realtà scomode e di disagio. Ciò che preoccupa non è il tentativo di voler far rispettare le regole: ripeto, quello buonista è stato tante volte un limite della sinistra del nostro Paese. Sembra tuttavia paradossale che si debba discutere per giorni e giorni di una questione come quella dei lavavetri, attribuendole una enfasi piuttosto sospetta e quasi riducendo gli enormi problemi dell’Italia a questo solo fenomeno. Se ci fermiamo al divieto, allora capiamo bene che l’uomo di sinistra si trova in una difficoltà enorme nel riuscire a comprendere le linee di approccio ad un fenomeno rispetto al quale i vertici assumono una sempre maggiore trasversalità di opinione, da destra a sinistra. La destra, però, è coerente quando non si cura del povero, del diseredato; la sinistra, no.
Vero anche che esistono fenomeni molto più gravi come quello dei parcheggiatori abusivi, pericolosi estorsori più che tollerati nelle grandi città amministrate dalla destra o dalla sinistra (penso a Napoli).
Allora si potrebbe pensare di trovare soluzioni più tolleranti e includenti, come “regolarizzare” la figura del lavavetri in alcuni postazioni delle città, seguendo l’interessante proposta formulata da un assessore fiorentino. E’ un’idea.
In definitiva, l’illusione ( certamente proibizionista, quindi buona per la destra tanto quanto per questo tipo di sinistra) di risolvere il fenomeno semplicemente cancellando dai nostri occhi lo “sporco” (che oggi è il lavavetri, domani il tossicodipendente e dopo domani la prostituta), è una pura chimera dal sapore assolutamente populistico: aggettivo, questo, che si addice sempre più e meglio alla politica dei futuri “proprietari” del Partito democratico (bidone).