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- Inserito da: Sergio Tatarano
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Dopo la danza scaramantica della destra, il governo è “finalmente” caduto, sotto i colpi di marce su Roma, anni '20, minacciate e di snervanti aut-aut dei vari Mastella e Di Pietro, “pronti” ad andarsene ogni giorno, costantemente, per due anni. Non sappiamo quale maggioranza liberale Berlusconi potrà mai esprimere. Anzi sì: nessuna. D’altronde però confidiamo nella sinistra, che fino ad ora è stata la migliore alleata del Cavaliere, lo ha nutrito di veterocomunismo, di pochezze programmatiche e di inciuci sul sistema elettorale.
Si prevedono scenari bui, con l’abbandono ormai totale di ogni tentativo di riforma, anche solo teorica. Veltroni assicura che alle prossime elezioni il Pd andrà da solo e si presenterà con un programma condiviso. A noi Italiani basterebbe che il Pd si presentasse con un programma, anche non condiviso, visto che non ne abbiamo visto neppure l'ombra, fino ad ora (le mie critiche al Pd non erano proprio campate in aria). Basterebbe che il grande stratega avesse una qualche idea e la esplicitasse, senza paura di far storcere il naso a qualcuno (perché quando si fa politica prestando attenzione a non scontentare nessuno in realtà si scontentano tutti). Proprio lui che non ha espresso idea alcuna in tutta la campagna delle primarie. Ma ci si rende conto di quanto siamo lontani da quelle primarie americane, in cui ogni giorno va in testa un concorrente diverso?! E in Italia, dove ad ottobre il secondo candidato non poteva prendere nemmeno il 20%, oggi ci si prepara alle primarie locali vietando, a chi non lo ha fatto in precedenza, di votare per le elezioni dei coordinatori provinciali e comunali. Si dà l'illusione di far decidere avendo già spezzettato. Tutto deve combaciare, le fette devono essere ben disposte e distribuite. Primarie aperte, le hanno chiamate. Sarà.
Intanto il censurato Ratzinger interviene per ricordare che la proprietà non è un diritto assoluto. Se lo dice lui…