- In:
- Inserito da: annarita digiorgio
- Commenti: 0
"Non abbiamo un'altra vita. Abbiamo solo questa vita". E la sua laicità che rende grande Don Ciotti. Questo ci ha raccontato oggi a Palagiano, ed è per questo che noi Radicali abbiamo manifestato con lui, per tutte e tre le vittime della strage. Nessuno merita di morire: è vero che non si toccano i bambini, ma neanche gli adulti. Neppure un detenuto, come Mimmo morto ammazzato insieme a Carla e al piccolo Domenico, che in semilibertà dopo aver scontato 13 anni di galera viene ammazzato essendo ancora sotto tutela dello stato. Episodio che dimostra la fallacità e l’inutilità del sistema penitenziario italiano, cosa per cui da anni i radicali lottano: la vita del diritto per il diritto alla vita.
"I piu grandi nemici della lottà alla criminalità e alla mafia sono le sigle dell'antimafia". Don Ciotti oggi, come Leonardo Sciascia 30 anni fa. Contro i professionisti dell’antimafia che avevamo ricordato nel nostro manifesto di adesione alla manifestazione. “Antimafia? Antiproibizionismo!”, questi i cartelli che avevamo appesi al collo durante la marcia insieme alla nostra bandiera di Radicali Italiani, unica bandiera di Partito a sventolare in mezzo a quelle di Libera. Ciò che ha affermato il sindaco Tarasco “a Palagiano non c’è mafia, ma c’e droga”, è un ossimoro. Se c’è droga, c’è mafia: essendo questa interamente appaltata al monopolio del potere e delle pistole mafiose. Per questo l’unico modo per sconfiggere la mafia e difendere la vita dei cittadini è legalizzare la droga.