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- Inserito da: Roberto Mancuso
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Cara Emma, in questi giorni abbiamo avuto notizia del disegno di legge Levi-Prodi, approvato dal Consiglio dei Ministri del 12 Ottobre scorso. Questo disegno di legge prevede, in sintesi, la registrazione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) di qualsiasi attività web, motivando il provvedimento con la necessità di estendere il reato di diffamazione a tutte le realtà presenti online, comprese quelle personali e non a fine di lucro. Occorre ricordare che molti autori di blog, anche personali, si sono ritrovati in questi ultimi mesi vittima di processi per diffamazione, rendendo poco credibile la motivazione della suddetta legge.
Detto ciò, essendo la storia radicale piena di iniziative per la libertà in rete, per la sua diffusione, contro censure ed altri tentativi che nel corso degli ultimi anni hanno tentato di fermare l’avanzata della libera informazione in rete, perchè questo testo è passato in CDM senza il tuo voto contrario? Ci saremmo aspettati, da te, Emma, un voto contrario, un pugno sul tavolo dinanzi a tale ritorno nel Medioevo, una presa di posizione netta e senza fraintendimenti. Abbiamo invece dovuto constatare che ciò non è avvenuto, e non conoscendone le motivazioni, dopo un primo grido di dolore, abbiamo preferito chiederne a te la motivazione. Ora la protesta in rete avanza, migliaia di siti ne parlano e tutti restano basiti leggendo il testo approvato e coloro che lo hanno votato.
Ora, dopo circa 2 giorni, non sono pervenute delle parole chiarificatrici, e confidiamo contrarie al provvedimento, da parte tua. Pensiamo che a te, Emma, urga più di noi fare chiarezza, dare la motivazione del voto favorevole in CDM e del silenzio di questi giorni. Da radicali, nonviolenti e per il partito online (che era) la mobilitazione contro questo provvedimento proseguirà finché il pericolo di un controllo delle opinioni in rete non verrà debellato.
Francesco D’Ambrosio
Roberto Mancuso (membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani)