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- Inserito da: annarita digiorgio
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Alberto Tedesco, ex senatore del Partito Democratico, ex assessore regionale pugliese alla sanità della giunta Vendola, socialista, è stato oggi prosciolto da tutte le accuse nella prima delle tre inchieste sulla sanità pugliese, perché il fatto non sussiste.
Dopo 5 anni di indagine che erano diventati una condanna. La procura di Bari ne aveva chiesto ripetutamente e a più riprese l'arresto preventivo. E fintanto che è stato senatore a difenderne le garanzie è sempre stato il pdl. Il pd invece, partito col quale fu eletto, votò a favore della richiesta d'arresto. E poi gli chiese ufficialmente di dimettersi dal parlamento. Sempre preventivamente. Come gia aveva fatto NIchi Vendola. Il Senatore Tedesco stesso, in aula, in un atteggiamento di rara dignità, chiese di votare a favore del suo arresto, dichiarando però di essere innocente. Il pdl e parte della lega ne garantirono l'impunità. Fino allo scorso febbraio, quando un'ulteriore richiesta d'arresto, appena finito il mandato parlamentare, fu accettata. Nonostante, dopo anni dalla prima richiesta, le esigenze cautelari erano completamente sparite. Forse doveva in un modo o nell'altro pagare quella condanna, preventiva. Da cui oggi, arrivato finalmente dopo 5 anni in udienza preliminare, è stato prosciolto.
L'abuso della carcerazione preventiva, che per la magistratura italiana è prassi come dimostrano il 40 per cento dei detenuti che affollano le patrie galere in attesa di giudizio, quando incrocia la politica rischia di trasformarsi in sovversione della sovranità popolare come accaduto, da ultimo, nei casi di Ottaviano Del Turco e Gianni Florido, rispettivamente Presidenti della giunta della Regione Abruzzo e della Provincia di Taranto, decadute a causa di arresti preventivi nel silenzio compiacente del loro partito, il PD. A loro, come a Tedesco per le altre inchieste, auguriamo di essere presto assolti. Nulla però potrà assolvere chi ha causato lo scioglimento della volontà popolare e ha portato innocentemente una persona in carcere, e nulla, finchè vige questo sistema, potrà nemmeno condannarli.
Per questo l'unica speranza per bloccare questa deriva democratica è il referendum sulla Giustizia Giusta proposto dai Radicali: responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, riduzione della custodia cautelare, abolizione dell'ergastolo e limitazione dei magistrati fuori ruolo. Nel trentennale dell'arresto di Enzo Tortora invitiamo tutti i cittadini a venire a firmare per consentirci di presentarli, e a tutti i partiti, al pdl e persino al pd più illuminato, ad aiutarci nella raccolta, per bloccare tutti i casi Tortora e Tedesco ignoti della malagiustizia italica.
Annarita Digiorgio
digiorgio.a@gmail.com
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