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- Inserito da: Alex P
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Se avessi avuto il tempo di ragionarci e fossi stato meno intimorito dal momento, avrei detto qualcosa di più nel mio intervento durante l'Assemblea Ordinaria dell'Associazione "Diritto & Libertà", magari attingendo un po' a quella retorica che mi piace tanto. Avrei detto che fare politica radicale, parlare dei grandi temi che affollano (mai quanto dovrebbero) la televisione, significa in realtà poi parlare di persone. Nella mia brevissima vita di radicale - di liberale, di socialista - mi sono sempre chiesto cosa avrei voluto per un mio ipotetico figlio. Ecco, se dovesse nascere omosessuale vorrei che possa vivere liberamente la sua sessualità, se non vorrà sposarsi vorrei che non gli venisse negato per questo il riconoscimento del suo legame affettivo, vorrei che fosse libero di fare il lavoro che gli piace e laurearsi nell'università più qualificata, di professare il credo che preferisce; se dovesse colpirlo una grave malattia vorrei che avesse tutti gli strumenti per gridare al mondo il suo dolore e dargli la speranza di essere curato, e vorrei offrirgli la possibilità di scegliere come uscire di scena nel momento più intimo della sua vita. Per questo e per molto altro mi sento radicale, socialista, liberale: per dare più opportunità agli altri, prima che a me stesso.
Ora: ci si può lamentare perché così non è la vita, oppure darsi da fare. E per realizzare questi ambiziosi motivi è necessario FARE politica, senza mandare a quel paese nessuno e assumendosi le proprie responsabilità: un modo è di iscriversi per l'anno 2008 all'Associazione Radicale "Diritto & Libertà", al costo di 20 euro, e ancor di più iscrivendosi ai Radicali Italiani ed agli altri soggetti ed associazioni della galassia radicale. Tocca a voi, a tutti noi, la scelta.
Troppo retorico? ;-)
Stay tuned!