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- Inserito da: pippetto
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Quando una legge viene emanata sotto il condizionamento dell’emozione e dell’emergenza non si rende un buon servizio né al sistema legislativo né ai cittadini. Questa semplice regola che dovrebbe costituire la quintessenza dell’agire del legislatore non ha mai trovato grandi estimatori nel nostro paese, laddove, per mascherare gravissime lacune nell’attività di prevenzione e di investigazione, si è preferito legiferare sotto la spinta dell’emergenza, che può essere a seconda dei casi il musulmano terrorista, l’ubriaco al volante, il rumeno accattone, il discotecaro del sabato sera, il teppista da stadio e così via.
Anche il cd. pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri del 30 ottobre scorso e su cui Emma Bonino ed i radicali hanno subito preso le distanze si muove sulle direttive innanzi delineate.
Nel marasma di articoli e commi di questo nuovo effluvio normativo merita una segnalazione il capo I denominato “Delega al Governo per l’emanazione di un testo unico delle disposizioni in materia di prevenzione”.
All’art.1, commi p), q), r) ed s) si prevede per i titolari del potere di rappresentanza, o coloro che detengono una quota qualificata dell’impresa o ente che si trova sottoposto alle condizioni di intimidazione o assoggettamento di cui all’art.416 bis del codice penale l’obbligo di denunciare all’autorità giudiziaria ovvero alle forze di polizia il loro assoggettamento all’influenza mafiosa.
In caso di mancata denuncia si prevede che il Tribunale possa applicare misure di cautela e di controllo giudiziario dell’impresa e dell’azienda attraverso tutta una serie di interventi che possono arrivare sino al sequestro ed alla confisca.
In buona sostanza siamo allo Stato etico delle banane in cui invece di incrementare e valorizzare il lavoro di investigazione della polizia giudiziaria, di assicurare la presenza capillare delle forze dell’ordine sul territorio, di intraprendere la lotta preventiva contro l’illegalità diffusa, anche delle istituzioni, che alimenta il sistema mafioso, il nostro legislatore ha scoperto l’uovo di Colombo per combattere e debellare la mafia: sanzionando le vittime della mafia e trasformando lo stato in imprenditore attraverso la longa manus del Giudice penale.
E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fondo.
Giuseppe Napoli
Presidente Associazione radicale nonviolenta Diritto & Libertà